VIDEO #6 / Utopia Concreta – Rosa Amorevole parla della zona universitaria di Bologna.
UTOPIA CONCRETA è il workshop di co-progettazione che si è svolto il dal 29 gennaio al 3 febbraio 2018 e ha introdotto le due successive fasi di co-progettazione e auto-costruzione. Durante il workshop gli studenti di ingegneria (DICAM), di architettura e design (DA), di sociologia e diritto dell’economia (SDE), di storia (DISCI) e di scienze agrarie (DIPSA), ospiti negli spazi del Teatro Comunale, hanno progettato insieme la trasformazione di Malerbe, l’installazione temporanea verde presente in Piazza Scaravilli dall’estate del 2017, in un allestimento permanente di giardino spontaneo. Contestualmente sarà realizzato dagli studenti nello stesso spazio aperto un padiglione effimero, che rappresenta l’ultima fase del progetto Utopia e ospiterà parte della rassegna di performance ed installazioni che prenderanno vita nei luoghi principali della zona universitaria.
Utopia Concreta è una fra le azioni di ROCK, progetto Horizon 2020 finanziato dall’Unione Europea e finalizzato alla riqualificazione della zona universitaria.
A cura di: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Fondazione Teatro Comunale di Bologna, U-Lab in collaborazione con il Comune di Bologna, nell’ambito del progetto ROCK
Rosa Amorevole – Presidente Quartiere Santo Stefano – parla della zona universitaria di Bologna
“Il quartiere Santo Stefano è il quartiere che ha metà del centro storico e quindi all’interno è compresa la zona universitaria”
“Io ho iniziato, a fronte di una situazione problematica […] ad andare quasi tutti i giorni a vedere, a controllare […] la mia frequentazione, mi capita anche di andarci per il tempo libero, ma è prevalentemente per lavoro”
“Io ero nel CdA dell’università, quindi frequentavo già la zona, e inoltre la frequentavo durante la campagna elettorale, è chiaro che quando si va in un territorio bisogna studiarlo bene”
“Il ruolo del quartiere è un ruolo straordinario perchè ha la capacità di arrivare alla base dei problemi”
“Sono una grande camminatrice ed è il metodo migliore per vedere, per incontrare la gente, per parlare, per andare a capire”
“Bisogna sempre distinguere tra quello che ti piacerebbe fare e quello che puoi fare, tutti ci vedono come il Comune che non interviene, ma il Comune non è che arresta le persone, il Comune può fare dei controlli e abbiamo dei vincoli di legge molto precisi: quando ci sono i vigili in Piazza Verdi non comanda il capo dei vigili, comanda la Questura”
“Mi piacerebbe molto che quell’area accogliesse un po’ di più, come dire, valorizzasse un po’ di più i soggetti che ci sono e che ascoltasse un pochino di più il prodotto di un ragionamento corale, non del singolo che spara la sua idea e pretende che la sua idea sia quella giusta”
“Una sera abbiamo fatto in Piazza Molinari-Pradelli, o Largo Respighi come lo volete chiamare, una cosa con dei giovani musicisti e le persone venivano giù con la seggiola da casa, io l’ho trovata fantastica questa possibilità”