VIDEO #3 / Utopia Concreta – Antonella Tandi parla della zona universitaria di Bologna.

UTOPIA CONCRETA è il workshop di co-progettazione che si è svolto il dal 29 gennaio al 3 febbraio 2018 e ha introdotto le due successive fasi di co-progettazione e auto-costruzione. Durante il workshop gli studenti di ingegneria (DICAM), di architettura e design (DA), di sociologia e diritto dell’economia (SDE), di storia (DISCI) e di scienze agrarie (DIPSA), ospiti negli spazi del Teatro Comunale, hanno progettato insieme la trasformazione di Malerbe, l’installazione temporanea verde presente in Piazza Scaravilli dall’estate del 2017, in un allestimento permanente di giardino spontaneo. Contestualmente sarà realizzato dagli studenti nello stesso spazio aperto un padiglione effimero, che rappresenta l’ultima fase del progetto Utopia e ospiterà parte della rassegna di performance ed installazioni che prenderanno vita nei luoghi principali della zona universitaria.

Utopia Concreta è una fra le azioni di ROCK, progetto Horizon 2020 finanziato dall’Unione Europea e finalizzato alla riqualificazione della zona universitaria.

A cura di: Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Fondazione Teatro Comunale di Bologna, U-Lab in collaborazione con il Comune di Bologna, nell’ambito del progetto ROCK

Antonella Tandi – Associazione Giardino del Guasto – parla della zona universitaria di Bologna.

“Vivo nella zona universitaria da forse 15, 16 anni, l’ho sempre frequentata dagli anni ’70 e spero di continuare a viverci, non vorrei cambiare luogo.”

“Da vent’anni mi occupo delle attività culturali di un giardino di questa zona, che è il Giardino del Guasto”

“Avevo venti, ventun anni, e mi ricordo che era una giornata di aprile, e la zona universitaria in quel periodo lì la stavano rifacendo, per cui ci stavano delle trincee, c’era tutta la zona di Via Zamboni e Piazza Verdi che era una trincea, e mi ricordo che, come si fa anche oggi, ci sedevamo e utilizzavamo la Piazza per sederci e per parlare, […] e mi ricordo che su queste collinette di terra era stata indetta una assemblea di giovani, di studenti, e il tema era quello di ridare colore alla città.”

“Io non vorrei che cambiasse mai la sua frequentazione, cioè io vorrei continuare a uscire di casa e trovare 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25 anni, cioè avere questa sensazione della città che cresce, ma che cresce con la forza della gioventù, quindi il giorno che io uscirò e non troverò più quello che incontro, sarà il momento che cambierò… Sì, forse andrò a vivere in campagna.”

“Io vorrei molti molti molti più vespasiani, […] questa zona dovrebbe essere ricchissima di bagni pubblici.”

“Vorrei sempre più possibilità per chi la frequenta, per studio o non per studio, di avere servizi”

“Bellezza, perché sono luoghi di una bellezza unica, socialità e condivisione”

“Io credo proprio che Piazza Scaravilli, così com’è stata pensata da Malerbe l’anno scorso, abbia veramente funzionato, perché l’ho vista con una buona frequentazione [..] io credo che valorizzare quella piazza togliendo le macchine, e mantenendo quello che c’è […] credo che faccia solamente che bene a questa zona.”

“Io sono convintissima del grande valore che hanno i giovani sulla zona di Via Zamboni.”

“Non è di certo la massa studentesca che porta degrado”