Premessa: Il Green Office nel Progetto ROCK

La visione di ROCK a Bologna è sviluppata per trasformare l’area universitaria nel centro storico della città (Via Zamboni) in un distretto culturale e creativo sostenibile. La speranza è di sviluppare una cultura co-progettata e iniziative sostenibili in quest’area. Tra le azioni che saranno catalizzatrici per lo sviluppo di nuovi servizi all’interno del progetto ROCK a Bologna vi è la nascita del Green Office, a sustainability hub gestito dagli studenti per l’università e la cittadinanza, come organizzazione per la gestione di eventi culturali sostenibili, iniziative a policy low carbon e sostenibili per l’Università e la città di Bologna.

Il Green Office si colloca all’interno del WP3 – ROCK COMMUNITIES OF PRACTICE il cui obiettivo è creare un living lab in ogni città replicante coinvolgendo le comunità locali, in termini di cittadinanza, industrie università, dando così vita ad un ecosistema di stakeholder capace di mettere in pratica azioni che rispondano alle esigenze del territorio. All’interno del WP3, il Green Office trova spazio nella Task 3.1, coordinata da Urban Center – Bologna che ha il compito di utilizzare gli strumenti che il Comune ha a disposizione per migliorarli e integrarli nel processo partecipativo finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo sopracitato. In questo contesto, il Green Office svolgerà il ruolo di connettore con la parte studentesca dell’area ROCK a Bologna. Infatti, essendo parte dell’area ROCK coincidente con il distretto universitario di Via Zamboni in cui si collocano le Scuole storiche (Scuola di Giurisprudenza, Scuola di Economia, Management e Statistica, Scuola di Lettere e Beni culturali, Scuola di Scienze) studenti, ricercatori e professori hanno un ruolo fondamentale per sentirsi cittadini attivi dello spazio che vivono.

Per valorizzare questo intento, il progetto del Green Office, ed in particolare il lancio e la programmazione delle attività sono azioni categorizzate all’interno della Milestone MS10 da realizzare nel mese di Marzo 2018 [M11] sotto la responsabilità del DICAM (Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali) della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna.

Contesto generale: Il Green Office

Numerose comunità universitarie in Italia e all’estero hanno avviato processi importanti verso la sostenibilità ambientale, a partire dalle attività di ricerca per arrivare ad azioni concrete di gestione e di governance. Attraverso un processo “bottom up” inserito in un percorso di “transizione”, può essere possibile facilitare il cambiamento verso la sostenibilità e al contempo avviare nuove opportunità e utili feedback per le attività di ricerca, di didattica e di gestione sostenibile dei plessi universitari e di dialogo con la città e il territorio.

La soluzione è stata individuata nel Green Office, esperienza sviluppata e consolidata nelle università del Nord Europa grazie a Rootability, co-fondatore insieme all’Università di Maastricht, che ne ha definito il modello e la strategia operativa e che oggi, grazie al Movimento internazionale di Green Office, ne supporta la nascita e lo sviluppo detenendo la supervisione di circa 26 Green Office in tutta Europa.

Il modello del Green Office si basa su 6 principi (riportati nella figura sottostante) e sintetizza la volontà di definire un riconoscimento ufficiale da parte dell’Università, integrandolo nella struttura organizzativa d’Ateneo, sostenendolo economicamente e appoggiandone la formazione dello staff e la collaborazione con stakeholder (interni ed esterni all’Ateneo).

La strategia del Green Office si sviluppa in un quadro operativo di azioni, descritta di seguito:

 RICERCA: Report sulla sostenibilità, studi di ricerca, tesi ed articoli accademici, sviluppo di strategie e visioni

PROGRAMMI: Gestione ed implementazione di programmi da ripetere ogni anno (es. Programmi di Living Lab, Laboratori didattici, ecc..)

PROGETTI: Business cases, proposte progettuali, report di analisi, monitoraggio e valutazione dei progetti

EVENTI: Workshop, proiezione documentari, incontri di formazione, networking, eventi pubblici, ecc..

Contesto bolognese: Green Office, modello “Bologna”

Spesso uno dei problemi esistenti all’interno delle Università consiste nella bassa collaborazione tra personale e studenti, a discapito dei piani e programmi per la sostenibilità, con scarsa implementazione pratica e privi di impatto concreto e reale per la mancanza del diretto coinvolgimento degli studenti. Allo stesso tempo, molte delle iniziative studentesche stentano a decollare o ad essere messe in pratica per mancanza di risorse finanziare, umane o per mancanza di tempo. Per colmare questo gap, i principali attori del Green Office sono gli studenti che, attraverso ricerche, studi, periodi di tirocini, azioni sul campo, possono davvero incidere sulla realtà territoriale bolognese, con un approccio “bottom-up” di incubazione e diffusione di buone pratiche. Tale concetto si è concretizzato all’interno del Living Lab della sostenibilità “Terracini in Transizione”, un team trasversale e interdisciplinare di professori, ricercatori e tecnici di UNIBO, basato sull’approccio “transition thinking” per la facilitazione dei processi di adattamento e mitigazione, che ha dato avvio ad una serie di processi partecipativi con gli studenti e interventi con ricadute positive dal punto di vista della sostenibilità.
Tuttavia, differentemente dalle Università del Nord Europa, strutturate in campus, l’Università di Bologna presenta una struttura multi-campus con sedi dislocate tra la città di Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini. In particolare, nella città di Bologna, l’Ateneo presenta il nucleo principale nel centro storico e altre sedi sparse in tutta la città. In questo contesto, il Green Office può essere considerato un centro di interconnessione tra Università (ossia tra i vari dipartimenti universitari), la cittadinanza e le istituzioni, attivando azioni di sostenibilità co-create e co-gestite andando a costituire un modello non solo prettamente universitario ma integrato con il territorio.

Un altro carattere innovativo del Green Office modello “Bologna” è dovuto al fatto che essendo l’Università di Bologna un’Università multi-campus, si creerà inizialmente un Green Office centrale, sito nell’area ROCK (in Via Zamboni) e successivamente dei Green Office satelliti in varie sedi dislocate. Si ipotizzano Green Office satellite nelle Scuole di Ingegneria e Architettura (nel plesso di Terracini) e Agraria; la possibile mappatura è visibile nella figura sottostante.

I potenziali impatti del Green Office sono:
– diffondere la cultura della sostenibilità e della transizione low-carbon;
– creare sinergia tra ricerca, territorio e imprese;
– rafforzare la consapevolezza degli studenti sui temi della transizione sostenibile, agevolare la loro partecipazione alle azioni già intraprese dall’Ateneo e facilitare la co-creazione di progetti innovativi;
– ottimizzare il networking tra i vari settori dell’Ateneo (ossia tra dipartimenti e organi amministrativi universitari).

Project plan

La pianificazione parte da una valutazione dettagliata delle esperienze di Green Office già presenti nelle città modello (RM) del Progetto ROCK; tra le città RM studio abbiamo individuato Eindhoven e Torino.

Missione: Sostenibilità secondo un approccio “bottom up”

Il Green Office si occupa, attraverso gli studenti, di incrementare la ricerca sulla sostenibilità ambientale, sviluppando, con la stretta collaborazione di vari dipartimenti universitari, programmi e piani per la sostenibilità ambientale del campus e/o della città, di implementare progetti connessi a varie tematiche come energia, gestione rifiuti, mobilità, risparmio idrico, ecc., organizzare eventi per sensibilizzare studenti e cittadini riguardo alle tematiche della sostenibilità.

Visione: Sostenibilità d’Ateneo al 2030

Il Green Office è progettato per permettere il suo sviluppo anche dopo la fine del progetto ROCK, divenendo un vero e proprio hub della sostenibilità per l’Ateneo. Inoltre, il modello Green Office “Bologna” costituirà il modello pilota per i Green Office che si svilupperanno in altre città italiane e nelle altre città del Sud Europa; tale visione è visibile nella figura sottostante.

Il Green Office si occupa di incrementare la ricerca sulla sostenibilità ambientale, sviluppando, con la stretta collaborazione di vari dipartimenti universitari, programmi e piani per la sostenibilità ambientale del campus e/o della città, di implementare progetti connessi a varie tematiche come energia, gestione rifiuti, mobilità, risparmio idrico, ecc., organizzare eventi per sensibilizzare studenti e cittadini riguardo alle tematiche della sostenibilità.

Struttura

Il Green Office sarà costituito da un supervisore e un gruppo di studenti, in parte part-time e in parte volontari che, attraverso percorsi di facilitazione, co-creazione e co-design, lavoreranno attivamente ai progetti di sostenibilità secondo un approccio interdisciplinare colmandone così gli aspetti economici, sociali e ambientali correlati. Al fine di creare una cooperazione attiva e partecipata tra tutte le entità presenti nel territorio, sia interne, sia esterne all’Università, si è pensato ad una struttura multi-collegata attraverso una gestione:

di tipo concentrico per gli attori coinvolti nell’apparato universitario;
di tipo lineare per gli attori esterni.

Le due realtà si interfacciano attraverso un team di professori, ricercatori e tecnici d’ateneo, Ph.D. e assegnisti di ricerca, con coinvolgimento studentesco che avrà la mansione di indirizzare il lavoro verso le competenze specifiche di un professore e del suo gruppo di ricerca.

Quindi, gli obiettivi raggiungibili sono:

Potenziamento dell’offerta formativa attraverso la diffusione di:

  • –  bandi e gare di concorso, premi, ecc.;
  • –  offerte di stage, tirocini (curriculari e extracurriculari), volontariati, summer school per studenti;
  • –  corsi di aggiornamento e perfezionamento per tecnici, professori, ecc.;
  • –  workshop, laboratori per tutta la comunità.

• Ottimizzazione delle conoscenze grazie all’instaurazione di rapporti trasversali tra le varie scuole (Interdisciplinarietà).

Potenziamento nella contaminazione territoriale grazie a collaborazioni con associazioni, enti, imprese attive sul territorio che, a seconda delle questioni in esame, potranno essere chiamate a collaborare.

Creazione di percorsi simbiotici con Contamination Labs e Green Offices già operativi (v. Cagliari, Torino, Ancona) realizzabili attraverso connessioni, finalizzate sia ad attività di collaborazione sia di conoscenza dell’operato locale per permettere azioni di replicabilità e disseminazione.

Miglioramento della sostenibilità d’Ateneo di cui l’Università di Bologna è promotrice attraverso sia politiche interne sia per il ruolo che riveste nella RUS (Rete Università Sostenibili).

Siccome i progetti nasceranno dalle esigenze degli studenti e dei cittadini, i macro-temi saranno delineati nel corso degli anni di ROCK per poi arrivare ad una struttura consolidata.
I macro-temi già individuati sono:

  • –  Eventi sostenibili;
  • –  Spazi sostenibili: Trasformazione dei non luoghi in luoghi;
  • –  Eco –imprenditorialità;
  • –  Inquinamento.