La mostra di Erin Shirreff (1975) nel Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi, a cura di Simone Menegoi, è la prima personale italiana dell’artista di origine canadese, i cui lavori sono inclusi nelle collezioni permanenti di importanti istituzioni internazionali.
Il progetto si compone di due parti: un video proiettato in dimensioni cinematografiche e un gruppo di sculture dal carattere più intimo. Tutte le opere sono state realizzate appositamente per la mostra e vengono esposte per la prima volta.
Basato su un intreccio di immagini fisse e in movimento, reali e costruite, il video Son (“figlio”, in inglese; ma il titolo gioca sulla semi-omofonia con la parola “sun”, sole) è un lungometraggio di animazione la cui prima ispirazione è stata la visione, da parte dell’artista, dell’eclisse totale di Sole della tarda estate del 2017. Nel corso del video, una grande sagoma circolare scura prende lentamente forma e poi muta identità, cambiando scala e collocandosi dapprima in un contesto cosmico, poi all’interno dello studio dell’artista. Questo vuoto – o portale, o occhio – rimane costante lungo tutto il video e fa riferimento alla cosiddetta “totalità”, quando la luna oscura completamente il sole; un passaggio che, nel corso di una reale eclissi, non dura che pochi minuti.
La seconda opera, Many Moons (“Molte lune”), consiste in un folto gruppo di oggetti di gesso scuro disposti in modo informale su una superficie coperta di fogli di giornale. Le forme impilate sono calchi dell’interno di un assortimento di bottiglie, tazze, ciotole e piatti: il negativo di una natura morta. Many Moons allude alla fatica quotidiana di un artista al suo tavolo di lavoro (e alle composizioni di Giorgio Morandi, un artista che Shirreff ama da tempo) ma evoca anche un’atmosfera di stasi e inutilità.
La mostra di Erin Shirreff è la terza di una serie iniziata nel 2016 con la collettiva LA CAMERA. Sulla materialità della fotografia e continuata nel 2017 con The Blind Leading The Blind, la prima personale italiana di Peter Buggenhout. Accanto alla qualità delle singole proposte, e al desiderio di avvicinare il pubblico italiano ad artisti relativamente poco esposti nel nostro Paese, il criterio che guida le scelte curatoriali è la volontà di indagare la vitalità e le evoluzioni dei media tradizionali – in primo luogo la scultura – oggi.
Progetto a cura di Simone Menegoi.
Promosso da Banca di Bologna in occasione di ART CITY Bologna.
Orari di apertura
da giovedì a sabato h 11.30 – 18.30
domenica h 13.30 – 18.30
chiuso il lunedì, martedì e mercoledì
Data
Dal: 2018-02-02 00:00:00
Al: 2018-03-04 00:00:00