ACCESSIBILITA’
di ogni attore urbano, di agire da solo o in gruppo e di vivere una vita autonoma indipendentemente dalla sua condizione di disabilità o vulnerabilità. La fruizione della città rappresenta un diritto universale ed è importante abbinare l’infrastruttura tecnica con il dialogo e i processi di inclusione attiva.
Nella Zona U questo principio trova traduzione come autonomia di spostarsi, di studiare, di fruizione culturale e comporta uno sforzo per indirizzare progettazione, pianificazione e design verso un concetto di universalità.
LE PRIORITA’ STRATEGICHE
selezionate sono:

COSTRUIRE UNO SPAZIO DI INCLUSIONE
In cui le esigenze delle persone disabili diventano linee guida per tutti, in grado di superare i processi di esclusione, e di integrare le esigenze dei gruppi vulnerabili come linee guida per tutti declinate per ogni campo di accessibilità (economica, fisica, culturale, ecc.). Non c’è accessibilità se non c’è costruzione di uno spazio accogliente che vada oltre la semplice “security”, ma sia basato sulla “safety”.
INFORMARE PER ABILITARE
Fornire informazioni oggettive per consentire l’autovalutazione dell’accessibilità.
L’accessibilità alla cultura e al patrimonio implica un accesso di tipo fisico e materiale alle infrastrutture e ai siti e un accesso di tipo percettivo che implica una comprensione dei significati simbolici inerenti ai prodotti e alle attività culturali.
Entrambi questi aspetti sono legati a specificità fisiche, sensoriali e percettive individuali, difficilmente codificabili e generalizzabili per categorie.
Questo implica la necessità di fornire agli utenti di servizi culturali informazioni chiare, approfondite ed esaustive sul livello di accessibilità materiale e immateriale, consentendo ad ognuno di valutare e autodeterminare la rispondenza alle proprie specifiche necessità.
Il design deve misurarsi con la compatibilità contestuale (e.g. scale al termine dei portici, operatori competenti), fornire informazioni trasparenti e complete per consentire a ciascuno di valutare l’accessibilità e fruibilità di luoghi, eventi, attività sulla base delle proprie esigenze specifiche.

EREDITA’ COME INNOVAZIONE

Interpretare le istanze di conservazione come spinta all’innovazione.
Nelle aree storiche delle città, l’accessibilità si confronta, e a volte scontra, con l’adattabilità dei luoghi, la scarsità di risorse per interventi organici e sistematici, le istanze conservative e di tutela del patrimonio che inevitabilmente condizionano il campo di azione.
E’ necessario contribuire attraverso infrastrutture leggere, materiali e immateriali, tecnologie abilitanti e nuovi servizi, alla definizione di un ambiente costruito barrier-free e adatto a soddisfare il benessere ambientale del cittadino in maniera equa.
Come si fa?
LASCIATI ISPIRARE DALLE TATTICHE DI RIATTIVAZIONE URBANA
Descriviamo di seguito le tattiche di intervento attraverso cui ROCK ha sperimentato forme di riattivazione e rigenerazione declinando nell’ambito della città storica i principi di accessibilità, collaborazione e sostenibilità.
Le tattiche descritte riguardano sia aspetti di gestione e governance degli spazi, delle infrastrutture e dei servizi, sia strategie progettuali.
Le tattiche descritte nascono dalle sperimentazioni realizzate nella Zona Universitaria di Bologna, ma ambiscono ad essere replicate e adattate a diversi contesti della città storica e, in alcuni casi, anche al di fuori di essa.
TATTICHE DI RIATTIVAZIONE URBANA
TATTICHE DI RIATTIVAZIONE URBANA
- Light design per spazi più vivibili e accessibili
- Innovazione tecnologica per l’accesso e l’uso del patrimonio culturale
- Informazione multi-livello per un patrimonio culturale aperto
- Sostenere la transizione ambientale attraverso produzioni culturali per la creazione di distretti storici sostenibili
TATTICHE DI RIATTIVAZIONE URBANA
Il successo degli interventi di riattivazione urbana nella città storica è il risultato di una visione collettiva e della capacità di attivare alleanze e dinamiche collaborative tra istituzioni, comunità formali e informali, operatori culturali, accademia ed esperti settoriali.
E’ necessario superare dinamiche consolidate andando oltre competenze e relazioni consolidate sperimentando modalità e strumenti (anche informali) per progettare, realizzare e gestire i processi. Una visione strategica sul ruolo della città storica e sulla valorizzazione del patrimonio culturale si accompagna a tattiche di intervento innovative ed integrate.